25 03, 2015

Il Rione monti. I luoghi da visitare

2021-03-18T17:49:35+01:00

Roma, la Città eterna, è un luogo ricco di sorprese e di fascino. Le epoche storiche si sono succedute stratificandosi, lasciando una traccia indelebile del passaggio di popoli e culture. Ancora oggi, visitare questa città è un’esperienza meravigliosa. Persino gli scorci meno noti, i quartieri più lontani dal centro possono riservarci qualche piccola sorpresa.

Tra le varie zone della città, il Rione Monti, è un luogo ricco di attrazioni, che ospita gallerie d’arte, bar, locali, trattorie, stradine, dove gustare le specialità gastronomiche romane. Eppure un tempo questo quartiere era poco tenuto in considerazione dagli abitanti di Roma in quanto ritenuto una zona degradata della città. Oggi non è più così, anzi, la situazione è nettamente differente tanto che il quartiere potrebbe essere definito tra i più cool della città e amato persino dalle celebrità. Gallerie d’arte, botteghe, vinerie impreziosiscono le strade di questo luogo, che vanta anche di una discreta vita notturna!

Via Panisperna

Via Panisperna

Il nome del quartiere deriva dal fatto che con l’espressione lì monti si indicava una zona di Roma che comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, una parte del Quirinale, del Celio sino alle Mura Aureliane. Anche se oggi alcune di queste zone sono escluse da questa suddivisione topografica, il nome è rimasto invariato.

Il Rione Monti è anche uno dei quartieri più antichi della Capitale e un tempo era densamente popolato. Si presenta come una zona molto eterogenea in quanto ha subito vicissitudini diverse nel corso della storia. Per esempio, nonostante il suo enorme sviluppo in età romana, durante il medioevo, un danneggiamento dell’acquedotto che riforniva quest’area urbana, provocò un arresto dell’urbanizzazione, che riprese poi in età moderna perdurando sino ad oggi.

Piazza Madonna dei Monti

Piazza Madonna dei Monti

Si presenta attualmente come un quartiere ricco di viuzze, stradine, e palazzi piuttosto alti e risalenti a epoche e stili diversi. Via del Boschetto, via Urbana, via Baccina sono alcune di queste stradine caratteristiche, mentre, Piazza degli Zingari è con Piazza Madonna dei Monti una delle zone più popolate.

Appunto, Piazza Madonna dei Monti ospita l’omonima chiesa che nel XIII secolo era un monastero che ospitava una comunità di clarisse. La zona che poi divenne edificio di culto era originariamente un fienile, e la modifica nel suo utilizzo è dovuta a un episodio curioso. Alcuni operai che lavoravano nelle sue vicinanze udirono la voce che pregava loro di non far male al bambino.

Proprio qui fu scoperto un affresco che rappresentava la Vergine con il Bambino e che oggi occupa la zona dell’altare. La chiesa fu progettata dal famoso Giacomo della Porta nel XVI secolo ed è ritenuta un vero e proprio capolavoro architettonico a due ordini. 
Qui sorge anche una fontana caratteristica nota come Fontana dei Catecumeni in quanto vicina al Collegio dei Catecumeni, un palazzo seicentesco che sorge nelle vicinanze della piazza. Fu progettata sempre da Giacomo della Porta su commissione di papa Sisto V.

Il colosseo visto da via degli Annibaldi

Il colosseo visto da via degli Annibaldi

Un’altra chiesa particolarmente interessante è la Basilica di Santa Prassede datata al I secolo d.C. La chiesa è a tre navate suddivise da colonne e pilastri e ospita mosaici meravigliosi, e tutti gli appassionati di arte dovrebbero visitarla almeno una volta nella loro vita. La tematica sviluppata dai mosaici del catino absidale è quella apocalittica, con il Cristo con aureola dorata e il rotolo, gli agnelli, san Paolo, Santa Prassede, la città di Gerusalemme.

La torre delle milizie

La torre delle milizie

Accanto a questi edifici di culto, palazzi, e stradine, esistono anche altri luoghi di interesse culturale. Tra questi i vari teatri del rione sono tra i più famosi della città. Il teatro Eliseo e il teatro dell’Opera sorgono proprio nei pressi del quartiere, e in generale, questo rione dista davvero poco dalle maggiori attrazioni della città. Da qui è tutto raggiungibile in maniera agevole, quindi, anche attraverso una semplice passeggiata possiamo ammirare monumenti e siti di interesse.

Una curiosità legata al quartiere è il fatto che sembra essere particolarmente amato dai personaggi dello spettacolo. Quindi se dovessimo recarci in zona potrebbe capitare, magari mentre facciamo shopping nei vari negozi o botteghe artigianali, o mentre sorseggiamo un buon caffè in uno dei bar, di incontrare un personaggio del mondo dello spettacolo!

Il Rione monti. I luoghi da visitare2021-03-18T17:49:35+01:00
19 03, 2015

Il Mosè di Michelangelo in S. Pietro in Vincoli

2021-03-18T17:51:14+01:00

All’inizio del Cinquecento Michelangelo si era già affermato, fra Roma e Firenze, come un giovane artista capaci di eccezionali prodezze. Aveva infatti già scolpito la Pietà, all’età di soli 23 anni, ed il David. Dopo il primo soggiorno romano e la serie di opere fiorentine, la sua fama era dunque all’apice, come conferma il Vasari che nelle Vite scrive: “era talmente la fama di Michele Agnolo per la Pietà fatta, per il gigante di Fiorenza e per il cartone nota, che Giulio II Pontefice deliberò fargli fare la sepoltura”.

Michelangelo-Tomba-di-Giulio-II

L’incarico di lavorare alla tomba di Giulio II – che non la vedrà mai compiuta perchè morirà nel 1513 – viene dato a Michelangelo nel 1505, ma per una serie di complesse vicende porta la data di fine dei lavori al 1545. Nel frattempo Michelangelo dipingerà la volta della Sistina (1508-1512) su incarico sempre di Giulio II (che muore nel 1513), realizzerà le meravigliose tombe medicee e attenderà ai lavori della sagrestia nuova di San Lorenzo in Firenze (1520-1534), oltre a dipingere il Giudizio universale della Cappella Sistina (1535-1541). Il progetto definitivo della sepoltura di Giulio II, comunque, fu molto ridimensionato rispetto a quello originario: dall’idea di un colossale mausoleo che avrebbe dovuto contenere più di quaranta statue si arrivò, dopo sei diversi progetti, a scegliere un monumento parietale con sette statue di cui solo tre appartenenti alla mano dell’artista aretino.

Egli visse la commissione a questo lavoro con grande ansia e pressione psicologica, tanto da definirlo una “tragedia”: le maldicenze, le invidie e le accuse che l’ambiente romano gli scagliò addosso durante tutti gli anni di lavoro gli costarono caro in termini morali e psicofisici.

Sebbene ridimensionata, la sepoltura papale mantiene una linearità compositiva notevole e, sebbene al tempo fosse stata aspramente criticata per non sembrare degna di un Papa, conferma l’eccellenza di Michelangelo. Oggi si conferma come una delle opere chiave per comprendere non solo l’opera del grande artista aretino, ma l’intero Cinquecento: un periodo artistico fortemente legato alle vicissitudini politiche e religiose della transizione dalla riforma alla controriforma del Concilio di Trento.

Uno degli elementi che contribuisce in maniera sostanziale alla coerenza dell’intero lavoro è sicuramente il Mosè, tanto da essere diventato sinonimo stesso di quella sepoltura che avrebbe dovuto esclusivamente decorare. I lavori sulla statua furono iniziati nel 1514, all’alba del secondo progetto per la tomba papale, che era stato siglato l’anno precedente. Venne poi collocata nella versione definitiva al centro dell’ordine inferiore del monumento stesso, mentre in origine avrebbe dovuto situarsi in posizione sopraelevata.

Molto è stato detto e scritto sopra questa opera somma. Storie, testimonianze, analisi e leggende si sovrappongono e contribuiscono a renderla uno dei lavori più ricchi di significato fra tutta l’opera di Michelangelo. Parlarne significa non solo darne una descrizione formale, ma anche ripercorrere secoli di contributi critici che si accavallano, rinforzano e negano l’uno con l’altro. Per iniziare, si può affermare che il Mosè michelangiolesco non è certamente quel Mosè biblico che, secondo l’Antico Testamento, aveva un carattere collerico e che scagliò a terra le tavole della legge appena ricevute da Dio dopo aver visto gli ebrei che, stanchi di attenderlo, avevano iniziato ad adorare un vitello d’oro.

Secondo Freud, che rimase folgorato dalla statua, il Mosè di marmo rappresenta un uomo combattuto fra irruenza e fermezza interiore, non certo in preda all’ira. Anzi, la collera è stata vinta dalla fermezza e produce un atteggiamento di dolore misto a disprezzo. Ma le interpretazioni possono essere molteplici e quella di Freud appare dopotutto vittima di qualche deformazione professionale.

In ogni caso, la forza della sua espressione è tale che, stando a quanto riporta il Vasari, moltissimi ebrei romani affollavano la basilica per ammirarlo nonostante si trattasse di un edificio di culto cattolico. La barba folta e meravigliosamente scolpita nel marmo, lo sguardo severo e vigoroso, le grandi mani che richiamano fortemente quelle del David fiorentino e, soprattutto, la torsione del corpo: Mosè appare colto nell’istante immediatamente successivo a qualche impulso che lo ha distratto da una profonda riflessione. Sembra sul punto di scattare in piedi, creando un senso di riverenza e di timore nei confronti, se non del personaggio biblico, dell’opera d’arte stessa.

Mosè-di-Michelangelo-Corna

Le corna che invece tanto incuriosiscono chi si avvicina per la prima volta alla statua, e che sembrano inspiegabili, sono in realtà parte del tradizionale corredo iconografico che accompagna la rappresentazione di Mosè e che trovano origine nella traduzione di San Girolamo del testo dell’Esodo. In origine, infatti, il testo biblico descriveva Mosè circonfuso di raggi luce dopo aver ricevuto le tavole: la traduzione successiva interpretò la parola “raggi” (karan) con “corna” (keren).

Il fatto che questa caratteristica fosse una consuetudine ripetutamente utilizzata al tempo di Michelangelo è confermato da una lettura del Condivi: “ha, secondo che descriver si suole, le due corna in capo, poco lontane dalla sommità della fronte”.

Si dice che Michelangelo, dopo aver terminato il lavoro, in un momento di contemplazione e di momentanea estraniazione – forse in preda a ciò che Kant avrebbe due secoli dopo definito sublime – gridò alla statua: “Perchè non parli?”, colpendone il ginocchio col martello.

Anche se sulla veridicità di questo aneddoto c’è molto da dubitare – profuma troppo di solenne esaltazione del genio di tipo romantico per sembrare verosimile – il grande realismo dell’opera, unito a quel senso di riverenza solenne di cui abbiamo parlato, lascia intendere le ragioni del gesto leggendario.

Il Mosè di Michelangelo in S. Pietro in Vincoli2021-03-18T17:51:14+01:00
18 03, 2015

Primavera, tempo di Pasqua: ricette e tradizioni romane

2021-03-18T17:52:50+01:00

Lo sentite quel profumo nell’aria? Quell’atmosfera tiepida, piena di aspettative, cieli azzurri ma anche capricciosi, fiori che sbocciano e prati in fiore? Ebbene sì, è arrivata la primavera e a Roma è una delle stagioni più belle da godersi su più fronti. Passeggiate in giro per monumenti o parchi, mangiate all’aria aperta, gite al mare a godersi il primo sole un po’ più caldo. A primavera poi arriva anche la Pasqua co-protagonista del detto “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi”, una festa che mescola la tradizione con maggiore libertà di interpretazione ed esperienza.

Quali sono le tradizioni, i riti ed i tratti tipici della Pasqua romana? Molto importanti sono sicuramente i riti religiosi legati a due momenti fondamentali: la domenica delle Palme con processioni in vari quartieri della città e dintorni ed il venerdì santo con la via crucis al Colosseo svolta dal Papa in persona in un contesto che definire suggestivo sarebbe riduttivo.

colazione di pasqua

Oltre all’aspetto religioso un elemento fondamentale è sicuramente quello culinario con il momento della colazione la mattina del giorno di Pasqua. Una colazione atipica per gli standard italiani, molto ricca e abbondante, pronta a stupirvi se verrete ospitati a casa di una famiglia che rispetta le tradizioni.

Niente tè, biscotti, cappuccino e cornetto ma via libera a una grande varietà di piatti come “premio” conseguente ai quaranta giorni di dieta di “magro” della Quaresima. Che si mangia? Colomba, uova sode dipinte con colori alimentari o decorate con adesivi, salame di tipo corallina, torta al formaggio, torta Pasqualina fatta con rum alkermes e vanillina e l’immancabile cioccolato delle uova di Pasqua la cui apertura con sorpresa all’interno resta uno dei momenti della giornata preferiti dai bambini e non.

uova per la pasqua

Una colazione ricchissima alla quale non ci si può fermare ma che fa da preludio al pranzo di Pasqua, che non ha certo nulla da invidiarle. Preparatevi quindi a mangiare ancora tanto se venite invitati a pranzo a casa di qualcuno. Cosa prevede il menù? Le scelte sono tante ma di solito, in onore all’antica tradizione derivante dal Lazio terra di pastori e contadini, potrete assaggiare agnello preparato in vari modi (allo scottadito, brodettato, alla cacciatora o alla romana), capretto arrosto, carciofi alla romana o alla giudia, pizza ricresciuta ed ovviamente dolci come la pastiera che però è di tradizione napoletana, colomba e uova di cioccolato.

Con gli avanzi cosa si fa? Ovviamente non si butta via niente e si possono usare per il pic-nic/scampagnata di Pasquetta, giorno dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta al mare, al lago, in campagna o semplicemente su un prato di una delle tante ville di Roma. Si fanno grigliate, si mangia, ci si diverte per poi tornare alla vita quotidiana ed alle splendide giornate di primavera romana che ci aspettano.

Primavera, tempo di Pasqua: ricette e tradizioni romane2021-03-18T17:52:50+01:00
17 03, 2015

Erasmus a Roma: un’esperienza emozionante

2021-03-18T17:53:13+01:00

La scelta poteva ricadere su Olanda, Spagna, Inghilterra, Francia, Germania e tanti altri paesi europei e non. Mete molto appetibili ed interessanti ognuna per vari motivi ma alla fine avete deciso (o sono stati il destino o la segreteria dell’Università a volerlo) di venire a fare l’Erasmus in Italia, a Roma. Emozione, euforia, aspettative, piani di studio che dovreste rispettare ma non si sa se ci riuscirete considerate le milioni di cose che avete in programma di fare e di vedere vi accompagnano in questa avventura. Un’esperienza ed una sfida con voi stessi che durerà qualche mese e che segnerà sicuramente una tappa fondamentale della vostra vita, indimenticabile in ogni caso.

Vista su Roma

Se avete visto il film “L’appartamento spagnolo” (uscito nel 2002 diretto da Cedric Klapisch) o sentito i racconti di amici che sono già partiti avete un’idea di quanto piena e stimolante potrà essere questa esperienza. Apertura mentale, socievolezza, conoscenza della lingua (o almeno dell’inglese), adattabilità, capacità di cambiare abitudini ed imparare dagli altri sono i requisiti richiesti: ci siamo? Siete pronti? Roma è sicuramente un’ottima scelta e non ve ne pentirete.

Il primo passo – da fare con calma ed attenzione – è quello di trovare un appartamento da condividere con altri studenti come voi, che saranno i vostri compagni di avventura, vi sosterranno e diventeranno probabilmente parte indimenticabile della vostra vita futura. I quartieri più gettonati nei quali prendere casa sono San Lorenzo, Piazza Bologna, Pigneto, Ostiense, Tor Vergata anche a seconda dell’università alla quale farete riferimento.

Ambientarsi in università è infatti l’altro passo fondamentale da compiere per vivere un’esperienza Erasmus positiva e serena. L’impresa potrebbe rivelarsi non facilissima considerato il caos che impera in alcuni corsi di laurea ma del resto la capacità di adattamento era uno dei requisiti di base no?

Un buon consiglio è quello di passare a fare la tessera Esn, la più antica associazione Erasmus a Roma attiva fin dal 1993 che permette di usufruire di tantissimi servizi ed eventi organizzati per gli studenti in Erasmus nella capitale. Feste divertenti, viaggi nelle città vicine, serate cocktail , cineforum, sport, attività culturali di vario genere vi permetteranno di socializzare, fare nuove conoscenze con persone di diverse nazionalità, ambientarvi, scoprire cose nuove ed allargare gli orizzonti. Uno degli obiettivi fondamentali dell’Erasmus, a Roma o ovunque sia.

Cosa fare se si è Roma come studenti Erasmus, oltre a studiare? La lista è davvero lunghissima e permette di spaziare tra le possibilità offerte da arte, architettura, cibo, eventi, parchi e persino il mare a due passi (dove ovviamente vi porterete i libri per gli esami!). Da San Pietro alla cappella Sistina, dal Gianicolo al Pincio, dagli scorci suggestivi dell’Appia antica ai romantici ponti sul Tevere fino alle mangiate di gelati e pizza la città eterna vi rimarrà nel cuore.

Buon Erasmus!

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Erasmus a Roma: un’esperienza emozionante2021-03-18T17:53:13+01:00
13 03, 2015

Dove studiare a Roma? Alcune biblioteche per stare tranquilli

2021-03-18T17:54:10+01:00

Avete voglia di ripassare, di fare gli esercizi assegnati a lezione, di studiare la grammatica o semplicemente di leggere in santa pace ma i coinquilini stanno facendo le pulizie, i vicini di casa hanno la musica a tutto volume e il telefono squilla senza lasciarvi tranquilli. Stando a casa non c’è niente da fare. Cosa inventarsi allora? Se è bel tempo la città offre tantissime ville e parchi a disposizione dove mettersi a studiare in tranquillità ma se è inverno, fa freddo e piove bisogna trovare altre soluzioni.

Che ne dite di una biblioteca tranquilla e silenziosa? A Roma ce ne sono tantissime e basta consultare Google o il sito del Comune di Roma per trovarle tutte e scegliere quella più vicina e comoda. Noi ve ne segnaliamo alcune tra le più importanti o particolari.

Roma - Biblioteca nazionale centrale

Una delle biblioteche più grandi di Roma dove potete trovare un’infinità di libri e tavoli dove consultarli e studiare in tutta calma è la Biblioteca nazionale a Castro pretorio, vicinissimo alla stazione Termini (raggiungibile facilmente con la metro della linea B). Il numero di volumi contenuti in biblioteca è elevatissimo così come lo spazio per dedicarsi allo studio senza essere disturbati.

Spostandoci più in periferia ed in una realtà più piccola troviamo il Teatro biblioteca Quarticciolo, un centro polifunzionale nato da poco tempo ed in cui si può trovare oltre ad una biblioteca dove dedicarsi allo studio anche un teatro, un’area espositiva ed uno spazio ristoro. Un polo culturale oltre che una semplice biblioteca, perché magari dopo aver studiato ci si può rilassare con uno spettacolo teatrale. Che ne dite?

Se avete voglia di unire allo studio, alla concentrazione e ai libri anche una buona tazza di caffè, un tè o qualcosa da mangiare per un apetiritivo non potete non conoscere il Caffè letterario a via Ostiense. È una biblioteca, un bookshop, un caffè, uno spazio di coworking ed un luogo dove si organizzano eventi artistico-culturali di vario genere. Un enorme spazio polifunzionale ricavato in un vecchio garage che ospita una biblioteca comunale dalla quale si può scegliere tra oltre 7000 documenti che comprendono libri, riviste ed audiovisivi (dvd con cinema d’autore italiano e straniero e cd musicali). Un’esperienza da provare.

lettura

Se avete voglia di una biblioteca immersa in un parco ve ne segnaliamo alcune nelle quali concentrarsi godendo anche della vista sul verde: ci sono la Biblioteca villa Mercede nel tranquillo parco di villa Mercede nel quartiere di San Lorenzo, la Biblioteca Casa del parco situata all’interno del parco del Pineto e la Biblioteca Villa Leopardi all’interno dell’omonimo parco nel quartiere Trieste.

Avete scelto la vostra biblioteca? Siete pronti per studiare finalmente con tutta calma?

Dove studiare a Roma? Alcune biblioteche per stare tranquilli2021-03-18T17:54:10+01:00
6 03, 2015

I gatti di Roma: da Largo Argentina a Piramide

2021-03-18T17:57:21+01:00

La città eterna vanta un antico amore per i gatti risalente già all’epoca della Roma imperiale quando il gatto era considerato un animale domestico ed un fedele compagno della vita terrena ed ultraterrena. Molti nomi e cognomi nell’antica Roma derivavano dalla parola “gatto” in latino ed il culto della dea Iside (protettrice degli animali e soprattutto del felino per eccellenza), alla quale erano dedicati templi in ogni città dell’Impero, contribuiva a rafforzare l’amore per il gatto come animale sacro ed importantissimo. Negli anni sono state dedicate anche poesie ai gatti di Roma ad esempio da un artista romano doc come Trilussa.

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Ancora oggi Roma dedica molta cura ed attenzione ai suoi abitanti felini e passeggiando per la città dal centro alla periferia si incontrano varie colonie di gatti protette, sostenute e curate da cittadini sensibili ed amanti degli animali.

La più grande e forse la più famosa è quella che si trova nei suggestivi scavi archeologici di Largo di Torre Argentina, un’area sacra con una storia millenaria in quanto qui si estendeva il Teatro e l’antica curia di Pompeo e qui si ritiene sia avvenuta la morte di Giulio Cesare ad opera di Bruto e di altri congiurati.

gatto

Immersi tra le rovine dei templi antichi troviamo un ampio gruppo di gatti formatosi lentamente negli anni: è infatti dal 1929 (anno in cui sono stati riportati alla luce i ruderi di Largo di Torre Argentina) che i randagi della capitale hanno iniziato a trovare riparo tra gli antichi templi e molti romani hanno iniziato la consuetudine di portare qui i mici abbandonati. Ad occuparsene ci pensano le “gattare” ed i “gattari” di Roma, cittadini con la passione per questi meravigliosi felini e disponibili a dedicare loro tempo ed attenzioni.

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Un altro luogo suggestivo in cui incontrare gatti e gatte protetti e curati da volontari dediti e disponibili è il cimitero acattolico o cimitero inglese situato vicino alla Piramide cestia nel quartiere di Testaccio. Un luogo magico e forse poco conosciuto della Capitale che ospita tra le altre le tombe dei poeti John Keats, Percy Shelley, Antonio Gramsci ed uno dei cinque figli di Goethe. Con la sua spettacolare vista sulla Piramide, alcune sculture meravigliose ed il silenzio che lo pervade, è sicuramente un luogo da visitare. Passeggiando nel verde tra le tombe celebri e meno celebri si incontrano mici tutti diversi tra loro, paffuti, puliti e dai colori diversissimi ed all’entrata del cimitero si può fare un’offerta per sostenerli.

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Oltre ai gatti della Piramide e ai gatti di Largo Argentina troviamo una piccola colonia felina anche nei giardini di Piazza Vittorio, dove è custodita la porta magica altra meta imperdibile per i veri curiosi dei tesori nascosti della Capitale. Girando per la città inoltre incontrerete sicuramente gatti che sonnecchiano sui monumenti e sulle rovine più suggestive aggiungendo un tocco ancora più affascinante ai tesori di Roma.

I gatti di Roma: da Largo Argentina a Piramide2021-03-18T17:57:21+01:00
2 03, 2015

Come scegliere una scuola di italiano a Roma

2021-03-18T17:57:45+01:00

Scegliere di studiare una lingua nel suo paese di origine, dove si è evoluta ed è costantemente parlata, è sempre un’ottima scelta in quanto consente di sperimentare una full immersion nella vita culturale e quotidiana del luogo. Se poi, la lingua che ci si accinge a imparare è l’italiano e si ha la possibilità di fermarsi proprio a Roma, nella capitale del Bel Paese, allora, saranno notevoli i vantaggi che deriveranno da questa scelta.

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Si potrà studiare la lingua ma anche avere la fortuna di visitare monumenti, luoghi, scorci della città eterna, e vivere in prima persona esperienze positive, entrando in contatto con persone, abitudini, usi e costumi tutti italiani. La vita culturale romana è piuttosto attiva sotto il profilo artistico, cinematografico, teatrale e anche culinario, in ogni momento dell’anno quindi non ve ne pentirete. Numerosi sono i luoghi in cui è possibile mettere in pratica quello che si apprende durante le lezioni in lingua italiana, quindi, è semplice immaginare quanto sia importante scegliere il giusto contesto di apprendimento.

Attraverso la scelta di una buona scuola di italiano è possibile apprendere attivamente la lingua, in altre parole “imparare l’italiano vivendolo”. Un buon percorso di apprendimento della lingua deve integrare in maniera ottimale aspetti linguistici e grammaticali con attività finalizzate allo sviluppo di abilità legate alla conversazione, ascolto e comprensione della lingua. Se state pensando di studiare italiano proprio a Roma, allora avrete senz’altro mille buoni e validi motivi per farlo ma come scegliere la giusta scuola?

Una scuola di qualità deve partire dalle esigenze e dai bisogni dello studente, formulando un percorso sulla base delle sue aspettative. Perché si sceglie di studiare una lingua? Questa domanda rivela che esistono mille ragioni diverse a seconda della persona che avverte la necessità o anche una semplice curiosità di apprendimento di una lingua straniera. Per far sì che la conoscenza della lingua sia funzionale è necessario però che possa essere messa in pratica, anche tenendo conto dei cambiamenti evolutivi dell’idioma, dei suoi sviluppi, attraverso un metodo interattivo.

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Appunto, una buona scuola di lingua è formata da persone specializzate, da professionisti nel settore che con passione si dedicano all’insegnamento da anni. Un buon team di insegnanti riesce infatti a incoraggiare lo studente attraverso un approccio didattico che integri anche aspetti di simulazione di situazioni che possono quotidianamente verificarsi, e in cui si rende necessaria la capacità di mettere in pratica quanto appreso in precedenza. Inoltre diversi istituti possono offrire la possibilità di prepararsi per affrontare degli esami specifici come CILS, CELI, PLIDA.

Un altro aspetto da non sottovalutare se ci si accinge a scegliere una scuola di italiano a Roma è quello del clima che si sperimenta al suo interno. Un’atmosfera colloquiale, professionale ma al contempo amichevole e familiare, potrà senza dubbio aiutare lo studente a sentirsi più seguito e valorizzato e spronarlo a mettersi in gioco. Anche la presenza di aule luminose, di ambienti che riescano a trasmettere positività e che incoraggino alla socializzazioni sono fattori da non trascurare.

Se cercate on line una scuola di italiano a Roma, le proposte saranno sicuramente molte, però, un buon consiglio è senza dubbio proprio quello di recarsi personalmente negli ambienti di studio, conoscere gli insegnanti e farsi consigliare, lasciandosi guidare dall’istinto e dalle proprie sensazioni anche “a pelle”. Scegliere sarà più facile!

Come scegliere una scuola di italiano a Roma2021-03-18T17:57:45+01:00
26 02, 2015

Come organizzare il proprio viaggio di studio a Roma

2021-03-18T17:59:03+01:00

Sempre più persone scelgono di fare un viaggio di studio all’estero per imparare una nuova lingua. Organizzare un viaggio per apprendere una nuova lingua in maniera attiva sta diventando una vera e propria tendenza, diffusa soprattutto tra i più giovani.

Intraprendere un’esperienza simile consente di apprendere in un modo divertente, attivo, funzionale e senza dubbio più rapido. Si tratta di una vera e propria esperienza formativa che lascia il segno soprattutto nel percorso di chi ama viaggiare imparando. Nel caso della lingua italiana, sono molti i vantaggi che lo studio in loco della lingua può apportare a chiunque decida di risiedere in Italia per qualche tempo, affidandosi certamente a una buona scuola di lingua.

Organizzare un viaggio di studio potrebbe non sembrare una passeggiata, ma è anche vero che con qualche dritta, e un po’ di pazienza è possibile vivere un’esperienza unica e indimenticabile. Ma come fare a organizzare un viaggio in Italia nel miglior modo possibile?

vacanza-studio

Facile: affidiamoci a una scuola che sia in grado di offrirci innanzitutto un percorso di studio adatto alle nostre esigenze, dal momento in cui l’apprendimento della lingua è la motivazione principale del viaggio in Italia.
Gli insegnanti qualificati della scuola possono contemporaneamente offrirci sia un supporto didattico che un aiuto più pratico anche nella gestione di aspetti, come la ricerca di una sistemazione, che di norma sono difficili organizzare a distanza e prima della partenza.

Possiamo scegliere di affittare una stanza, di condividerla con un altro inquilino, di stare in famiglia, insomma, le soluzioni sono davvero molteplici. Se scegliamo di partire in compagnia sicuramente l’affitto di un piccolo appartamento potrebbe essere un buon passo per risparmiare in termini economici e condividere le spese con il nostro compagno di viaggio.

E se organizzare un viaggio non è mai un’operazione rilassante ricordiamoci però del nostro obiettivo principale, che è quello di imparare una lingua straniera ma anche di curiosare all’interno di un nuovo Paese. In altre parole, non dimentichiamoci del piacere della scoperta e della parte più stimolante e divertente della scelta, e, cosa importante, non facciamoci prendere dall’ansia.

Se abbiamo già scelto la nostra scuola non dobbiamo avere certo paura di chiedere un consiglio. Soprattutto se abbiamo pochissima dimestichezza con l’italiano potrebbe risultare difficile entrare in relazione e dialogare con eventuali proprietari di casa, o interagire con le persone con cui potremmo venire in contatto per motivi burocratici o logistici.

Di conseguenza, una volta scelto di affrontare un viaggio studio, chiediamoci dove vogliamo studiare italiano? Se scegliamo la capitale, Roma, senza dubbio si tratta di un’ottima decisione, forse la migliore dal momento in cui la città offre moltissimi aspetti indispensabili per chi voglia conoscere non solo l’italiano, ma anche l’Italia sotto il profilo culturale, storico, artistico, archeologico, gastronomico e non solo.

vacanza in italia

Cosa c’è di meglio che studiare la lingua italiana nel luogo in cui è nata la cultura dell’intero territorio? Roma si trova inoltre al centro della penisola e dalla capitale è facile spostarsi anche in altre zone. Potremo vivere dei week end meravigliosi optando per gite fuori porta e addentrarci nelle zone circostanti, o anche viaggiare nel Sud o nel Nord Italia usufruendo dei numerosi collegamenti esistenti, magari scoprendone i diversi dialetti, perché no!

Il clima dell’Italia, accanto ai suoi paesaggi caratteristici e molteplici, è invidiato in molte parti del mondo! Quindi, zaino in spalla, biglietti alla mano, e partiamo senza pensarci troppo! Impariamo soltanto scegliendo di affrontare con positività delle nuove esperienze. Cosa chiedere di meglio che apprendere l’italiano direttamente a Roma, la città eterna così decantata dal mondo del cinema e della letteratura in ogni tempo?

vacanza a roma

Come organizzare il proprio viaggio di studio a Roma2021-03-18T17:59:03+01:00
19 02, 2015

I “nasoni” di Roma: un patrimonio da preservare

2021-03-18T18:01:01+01:00

Una delle tante particolarità e bellezze della città eterna sono i suoi nasoni. “Come? Cosa sono?” vi starete sicuramente chiedendo senza sapere di averli visti in giro molte volte e di averli molto probabilmente anche usati con piacere nelle giornate più calde in giro per la città. Parliamo delle fontanelle pubbliche di Roma (in ghisa, alte circa 1,20mt e di forma cilindrica) dalle quali sgorga sempre acqua potabile disponibile per tutti in modo gratuito ed il cui nome deriva dalla forma ricurva del rubinetto che assomiglia appunto ad un grosso naso.

Roma è l’unica città al mondo ad avere fontanelle realizzate solo allo scopo di dissetare i cittadini e si stima che se ne trovino circa 2500 sparse in tutto il territorio. Ce ne sono un po’ ovunque in piazze, parchi pubblici, vicino a mercati o uffici postali oppure in semplici vie di quartieri anche periferici: non potete non averle notate! Da poco è stata creata anche un’app gratuita, in collaborazione con Acea, per individuare i nasoni sparsi per la città e trovare subito quello che ci serve in caso di necessità.

nasoni

Il “nasone” è uno dei simboli di Roma, ma quando è comparso per la prima volta in città? I famosi “nasoni” furono realizzati per la prima volta nel 1874 su volere del sindaco Luigi Pianciani: la giunta comunale approvò la realizzazione di un lotto di fontanelle in ghisa dotate di 3 bocchette dalle quali sgorgava l’acqua per poi finire nel condotto fognario attraverso una grata e dotate di teste di drago a decorare i cannelli di uscita. Successivamente il modello è stato leggermente modificato eliminando le tre bocchette a forma di testa di drago ed installando solo un semplice rubinetto ricurvo e liscio. Per il resto il modello dei “nasoni” è rimasto inalterato nel tempo e mantiene intatto il suo fascino.

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Una delle fontanelle più antiche risalente al lotto originario ed ancora funzionante si trova in piazza della Rotonda vicino al Pantheon ed è uno dei pochi “nasoni” d’epoca ancora funzionanti presenti a Roma. Gli altri si trovano in via delle tre Cannelle (vicino Palazzo Colonna), in via di San Teodoro (vicino alla Bocca della verità) ed ancora in Piazza San Giovanni della Malva ed in piazza Priscinula a Trastevere.
Che ne dite di passare a vederli per fare un salto indietro nel tempo (oltre che una bevuta d’acqua freschissima)?

Il Comune continua a produrre queste particolari fontanelle e ad installarle anche nei nuovi quartieri quindi ancora per molto tempo non rimarremo a corto di “nasoni” che sgorgano acqua fresca, potabile e gratuita per tutti. Uno dei simboli di Roma insomma gode ancora di ottima salute!

I “nasoni” di Roma: un patrimonio da preservare2021-03-18T18:01:01+01:00
18 02, 2015

Da Chagall a Matisse: nuove mostre in partenza a Roma

2021-03-18T18:01:19+01:00

Roma è un museo a cielo aperto ed offre moltissime opportunità – gratuite – di arricchimento e svago in ambito culturale anche con una semplice passeggiata tenendo lo sguardo attento e pronto a cogliere i particolari. Se siete in città da un po’ ve ne sarete già resi conto molto bene. Se inoltre siete appassionati di mostre d’arte la città eterna non ha nulla da invidiare ad altre capitali europee e tra febbraio e marzo sfodera i suoi assi nella manica. C’è davvero l’imbarazzo della scelta!

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Si inizia con una mostra dedicata a Giorgio Morandi che si terrà al complesso del Vittoriano dal 27 febbraio al 21 giugno e che vedrà l’esposizione di un gran numero di opere del pittore ed incisore bolognese nato nel 1890 e morto nel 1964. Saranno raccolte un gran numero di opere tra dipinti ed incisioni realizzate in tutto l’arco della vita dell’artista, uno dei maggiori rappresentanti del Realismo nel Novecento italiano. Un ottimo modo per conoscerlo se per caso non sapete ancora chi sia.

Dal 3 marzo al 24 maggio arriva “Bernini disegnatore-il laboratorio del genio” presso la Galleria nazionale d’arte antica a palazzo Barberini. Saranno esposti oltre 200 fogli (provenienti dalla collezione di Lipsia) raffiguranti molti dei progetti principali realizzati nel corso della vita dal grandissimo esponente del Barocco romano. Una mostra ricercata e particolare che spazia da disegni di figura a disegni architettonici e per le arti decorative alla scoperta dei lati più segreti dell’arte di Bernini.

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Sarà poi la volta di Matisse che sarà alle Scuderie del Quirinale dal 4 marzo al 21 giugno offrendo una ghiotta occasione agli amanti del grande pittore, illustratore, incisore e scultore francese nato nel 1869 e morto nel 1954. Uno dei maggiori artisti del ventesimo secolo ed esponente della corrente dei Fauves. La mostra, nel meraviglioso contesto delle Scuderie del Quirinale, raccoglie oltre cento opere dell’artista francese provenienti dai maggiori musei europei (soprattutto Mosca e San Pietroburgo) ed americani: dipinti, disegni e costumi teatrali realizzati da Matisse in tutto l’arco della sua vita. Si prospetta un’occasione da non perdere!

Poco dopo arriverà Chagall-Love and life” dal 15 marzo al 26 luglio al Chiostro del Bramante, luogo unico a fianco alla Chiesa di Santa Maria della Pace nelle vicinanze di Piazza Navona. L’esposizione offre al pubblico oltre 150 opere tra disegni, dipinti e stampe del grande artista russo di origini ebraiche analizzando anche il rapporto tra il pittore e la moglie Bella Rosenfeld, sua grande musa ispiratrice per tutta la vita. Ritroviamo riferimenti alla cultura ebraica, l’influenza delle avanguardie francesi, la presenze di simboli che rappresentano una costante in tutta la produzione artistica di Chagall come la capra, l’asino, il suonatore di violino e gli amanti. Una bellissima opportunità per tutti gli appassionati del grande artista russo nato nel 1887 e scomparso nel 1985.

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Siete pronti ad iniziare un tour romano in giro per mostre d’arte?

Da Chagall a Matisse: nuove mostre in partenza a Roma2021-03-18T18:01:19+01:00
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