A Roma, in Piazza Venezia, esiste un monumento che si erge in tutta la sua imponenza rendendosi visibile da più angolazioni: il Vittoriano. Di giorno, di sera, in qualunque momento della giornata vi troviate a passare nei pressi del Campidoglio, il Vittoriano, o Altare della Patria, vi sorprenderà in tutta la sua magnificenza.

Allied Forces in_Rome - June 1944

Il celebre Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II fu costruito per onorare e accogliere le spoglie di Vittorio Emanuele II di Savoia, il primo Re d’Italia. Il progetto edilizio è opera di Giuseppe Sacconi, il quale pensò a questo luogo come una vera e propria allegoria dell’Italia, un simbolo celebrativo del territorio nazionale e del suo spirito, unificati all’interno di un solo monumento. Tutti i gruppi scultorei che trovano una collocazione nell’Altare della Patria sono una prova delle intenzione alla base della sua edificazione. I gruppi del Pensiero, della Concordia, del Diritto sono solo alcune di queste rappresentazioni simboliche che è possibile ammirare ancora oggi. Tra bassorilievi e sculture, la sola rappresentazione non simbolica ma realistica è quella di Vittorio Emanuele.

Il Vittoriano non costituisce solo un importante emblema architettonico della capitale e della storia nazionale, ma è anche un attivo centro culturale, sede di mostre artistiche o di importanti iniziative. Del resto, questa natura poliedrica fa parte dell’Altare della Patria sin dall’origine. Nel 1921 l’Altare della Patria ospitò i resti mortali del Milite Ignoto, fatto che rafforzò in senso allegorico questo monumento unico nel suo genere ma già nel 1915 si celebrò una famosa manifestazione per onorare i caduti in guerra.

Si è detto che proprio alla morte del Padre della Patria Vittorio Emanuele II si decise di celebrare questo personaggio storico attraverso un monumento. Era il 1878 e già qualche anno dopo, nel 1880, fu un architetto francese, Nenot, a vincere il bando di concorso per edificare un monumento dedicato al Re. Questo evento non portò a nessuna fase edilizia concreta, ragion per cui, fu bandito un secondo concorso qualche anno dopo, nel 1882, che fu vinto dall’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi. Il progetto presentava delle linee orientative sul progetto: ad esempio, il complesso doveva sorgere sul Campidoglio e presentare una statua equestre dedicata al Re, uno sfondo con una determinata estensione espressa in metri, e presentarsi in modo da coprire gli edifici che sorgevano alle sue spalle.

Carlo Cainelli, Vittoriano - Altare della Patria, Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, 1920.

Carlo Cainelli, Vittoriano – Altare della Patria, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, 1920.

Chi ama gli indimenticabili panorami sulla città di Roma, non resterà certamente deluso una volta salito sulla Terrazza delle Quadrighe, sulla sommità del complesso del Vittoriano. Qui, è possibile ammirare uno dei panorami più belli della capitale. Si tratta infatti di un punto particolarmente strategico, che consente di cogliere con lo sguardo una veduta sulla città davvero ampia. Da qui si possono osservare il Colosseo ma anche alcune chiese del centro, i Fori Imperiali, il Tevere, il Quirinale e persino i Castelli Romani.

Sono vari gli eventi di rilievo che si sono succeduti all’interno di questo spazio a partire dalle mostre di arte moderna e contemporanea. Cézanne, Mondrian, Sironi, retrospettive di artisti di fama internazionale, mostre fotografiche. Il Vittoriano è uno scrigno che ancora oggi celebra la libertà creativa insita in ogni forma di arte, a qualsiasi epoca appartenga.