28 11, 2014

Le chiese Barocche di Roma

2021-03-18T18:23:36+01:00

Per tutta la durata del Seicento, Roma è protagonista indiscussa dell’arte e dell’architettura barocca. Questo stile che si sviluppa nel corso del XVII secolo, in Italia risulta strettamente legato al clima culturale della Controriforma, e dunque all’opera dei papi mecenati. Le opere realizzate in questo momento storico sono caratterizzate da una forte natura illusionistica e finalizzate al destare meraviglia e stupire l’osservatore. Nel campo dell’architettura religiosa, occorre sottolineare che la Chiesa necessita di rispondere in maniera programmatica alle accuse della Riforma luterana. Di conseguenza, il recupero del suo ruolo nel mondo cristiano occidentale si serve del linguaggio dell’arte. L’artista è chiamato a esprimere il messaggio della Chiesa di Roma in maniera accurata, coinvolgente e persuasiva. Il risultato è ottenuto attraverso una pittura fortemente illusionistica, che utilizza espedienti come quello del trompe l’oeil, e celebra la vita dei principali santi, e protagonisti dei principali ordini che diedero impulso alla diffusione del messaggio cristiano. Per questo motivo, anche l’impianto architettonico delle Chiese risponde a criteri particolari: la navata è unica perché il fedele deve focalizzarsi sull’altare, e sulla parte comunicativa della liturgia. Questa esigenza risultava proprio espressa dai dettami del Concilio di Trento.

Chiesa del Gesù, Cappella del Sacro cuore.

Chiesa del Gesù, Cappella del Sacro cuore.

Tra le chiese principali ideate e costruite nel corso di questo periodo storico troviamo innanzitutto la Chiesa del Gesù. Questo edificio rappresenta il modello per eccellenza della chiesa barocca. Legata al fondatore dell’ordine della Compagnia di Gesù, Ignazio di Loyola, conserva la tomba del santo nel suo transetto sinistro. L’edificio risale al 1627 ed è caratterizzato dalla presenza di pitture da osservare da un preciso punto del pavimento. Sul soffitto sorge infatti una finta cupola dipinta dall’artista Andrea Pozzo, che può essere colta in tutta la sua forza prospettica e illusionistica solo posizionandosi sopra al disco marmoreo giallo del pavimento. La volta della navata è opera del padre di Andrea, e rappresenta la Gloria di Sant’Ignazio. Prospiciente alla Chiesa c’è la piazza di Sant’Ignazio, opera di Filippo Raguzzini, realizzata in stile rococò nel XVIII secolo.

Sant’Andrea della Valle sorge invece su Corso Vittorio Emanuele II, ed è caratterizzata dalla presenza di una facciata monumentale, essendo anche questa una chiesa simbolo del barocco romano e dell’attività di un altro ordine monastico, quello dei “teatini”. La sua costruzione è legata al nome del celebre architetto Carlo Maderno, il quale completò anche l’alta cupola, seconda per altezza a quella di San Pietro. L’interno è a navata unica, con sei cappelle laterali, e una volta a botte. Gli affreschi della cupola sono famosissimi e opera di due note personalità artistiche italiane, Giovanni Lanfranco e Domenichino, e raccontano attraverso le immagini visive, la Gloria del Paradiso e gli Evangelisti, e le Storie di Sant’Andrea nel catino dell’abside.

Borromini, Sant'Ivo alla Sapienza.

Borromini, Sant’Ivo alla Sapienza.

Sant’Ivo alla Sapienza sorge invece su Corso Rinascimento dominando il paesaggio urbano con il suo meraviglioso campanile. La sua facciata è particolare apparendoci piuttosto concava; è opera di Francesco Borromini, al quale papa Urbano VIII commissionò il progetto nel 1632, nell’ambito dell’attività costruttiva del Palazzo della Sapienza. Eppure è solo nel 1660 che Alessandro VII Chigi consacra la chiesa, elegante e raffinata, con alto tamburo (elemento di raccordo posto alla base della cupola), finestroni e lesene (piccoli pilastri addossati alla parete). All’interno, sono da non perdere la decorazione in stucco con simboli appartenenti alla famiglia Chigi come stelle e monti a sei cime più altri simboli cristiani. Inoltre, l’altare maggiore è decorato da una pala d’altare legata al genio di Pietro da Cortona.

La Chiesa di Santa Maria della Vittoria sorge invece dove un tempo era presente un’altra chiesa: San Paolo dei Carmelitani Scalzi. Venne ricostruita grazie al cardinale Scipione Borghese e il progetto fu commissionato a Stefano Maderno. L’interno è a navata unica e tre cappelle laterali ed è famoso per la presenza di una cappella legata a Gian Lorenzo Bernini: la cappella Cornaro. Qui Bernini realizzò il gruppo scultoreo conosciuto come l’Estasi di Santa Teresa d’Avila, in marmo e unico per il suo grandissimo impatto emotivo.

Tra gli edifici più piccoli ma più suggestivi del Barocco c’è la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, più nota come la chiesa di San Carlino. Opera del Borromini, fu cominciata nel 1638, e terminata sei anni dopo. Si caratterizza per la presenza di linee convesse e concave che creano un effetto vibrante e movimentato. La pianta è ellissoidale, e al vano interno della cupola corrisponde un tamburo esterno con lanternino decorato da nicchie. All’interno la decorazione è costituita da lacunari che creano dei motivi particolari e raffinati.

Dott.ssa Giuliana Schiavone

Section of San Carlo alle Quattro Fontane, ca. 1730.

Section of San Carlo alle Quattro Fontane, ca. 1730.

Le chiese Barocche di Roma2021-03-18T18:23:36+01:00
27 11, 2014

Passeggiando a Roma. Gli splendori del Barocco: le fontane

2021-03-18T18:23:53+01:00

È soprattutto per la presenza di un patrimonio artistico legato all’età classica che Roma è conosciuta a livello mondiale. Chi non conosce il Colosseo, i Fori Imperiali, il Pantheon o la Colonna Traiana? Eppure la Città eterna, ricca di fascino e cultura, possiede una storia stratificata, essendo un prezioso bagaglio di memoria che consente a qualunque visitatore di compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Visitare Roma è un po’ come fare una passeggiata attraverso diverse epoche storiche, stratificate tutte in un unico spazio urbano.

Un itinerario particolarmente interessante è quello collegato alle testimonianze di età barocca. Con il termine “Barocco” si intende una fase dell’architettura europea che segue al Rinascimento, e si sviluppa nel corso del XVII secolo. Rispetto alla regolarità e all’armonia che avevano caratterizzato l’età precedente, il gusto barocco è fortemente caratterizzato dalla presenza di linee curve, andamenti irregolari, spirali, e motivi ornamentali che riempiono quasi ogni spazio che l’architettura offre. Ciò equivale a un desiderio di meravigliare e destare stupore nel cuore dell’osservatore come se lo spazio fosse una quinta teatrale dominata da luci e ombre. Ecco quindi che Roma, sotto l’impulso di pontefici mecenati si avvia proprio nel corso del secolo verso un’intensa attività decorativa degli spazi urbani, e di cui fontane e piazze rappresentano solo alcuni degli aspetti costruttivi legati a questo stile.
Ecco dunque qualche idea per ammirare dei veri e propri capolavori in questo stile all’interno della città di Roma.

La barcaccia

La Barcaccia. Questa caratteristica fontana situata in Piazza di Spagna davanti alla scalinata di Trinità dei Monti, è stata progettata da Pietro Bernini, il padre del più noto Gian Lorenzo. Il committente è proprio un papa mecenate: Urbano VIII, come testimoniano i due stemmi posizionati all’esterno con tiara e api, che fanno parte dell’iconografia araldica della famiglia papale. Motivo ispiratore di questa fontana terminata nel 1629 potrebbe essere stato un episodio particolare che interessò Roma nel 1598, quando a causa di una piena del Tevere, comparve una barca in secca proprio al centro della piazza. Da qui, secondo la leggenda deriverebbe il nome “barcaccia”.

Le fontane di Piazza Navona. Al pontefice Innocenzo X Pamphilj è invece legata la realizzazione delle fontane situate in una piazza famosissima di Roma: piazza Navona. Qui, accanto all’obelisco del Circo di Massenzio, fu collocato un complesso statuario marmoreo progettato dal Bernini che avrebbe dovuto destare stupore e ammirazione per la sua magnificenza. Queste statue rappresentavano i quattro fiumi principali del mondo: il Gange, il Nilo, il Danubio e il Rio de la Plata, opera di quattro scultori differenti. Si tratta di un monumento legato a un forte simbolismo e di cui gli elementi fondamentali sono: il numero quattro come espressione della perfezione della creazione divina, la colomba, la morfologia a forma di uovo della pianta della fontana che rimanda allo zoroastrismo. Ma in piazza Navona c’è anche un’altra fontana realizzata nel 1574 e conosciuta come Fontana del Moro. Il suo progetto è opera di Giacomo Della Porta e rappresenta un tritone che trattiene con forza un delfino, ed è stata realizzata nel cinquecento da Giovan Antonio Mari.

Bernini, Fontana del Tritone.

Bernini, Fontana del Tritone.

Fontana del Tritone. Tra le fontane più celebri di Roma c’è la Fontana del Tritone, realizzata dal Bernini nel 1643. Scolpita in travertino, presenta motivi ornamentali legati alla dimensione marina come quello del delfino, della conchiglia e del tritone. Il risultato finale è di grande impatto percettivo con il tritone che è accovacciato sulla conchiglia ed è ritratto nell’atto di soffiare vigorosamente. Assolutamente da non perdere.

Fontana di Trevi. Chi non conosce questa fontana e non ha lanciato almeno una volta nelle sue acque una monetina esprimendo un desiderio? Si tratta della fontana più famosa e scenografica di Roma. Un simbolo della magnificenza del tardo barocco romano, progettata da Nicola Salvi e inaugurata nel 1735. Alla sua realizzazione hanno collaborato moltissimi scultori e la sua storia si estende in un periodo più o meno discreto di tempo. Il tema principale del complesso è il mare. Il motivo principale che sovrasta l’insieme è una scogliera rocciosa al cui centro è collocata una nicchia con la statua di Oceano che guida un cocchio a forma di conchiglia accompagnato da tritoni. Altre due nicchie ospitano le statue della Salubrità e dell’Abbondanza. L’acqua conferisce vita a un complesso scenografico e stupefacente, ricco di colonne e dettagli, statue e motivi ornamentali che popolano la scogliera rocciosa. Tutti questi fattori rendono questa fontana uno dei monumenti più visitati al mondo.

Passeggiando a Roma. Gli splendori del Barocco: le fontane2021-03-18T18:23:53+01:00
26 11, 2014

La fontana di Trevi tra storia, cinema e arte contemporanea

2021-03-18T18:25:18+01:00

Tra le pellicole più famose della storia del cinema c’è “La dolce vita”, film diretto da Federico Fellini nel 1960. Chiunque abbia guardato questo capolavoro del cinema italiano, ricorderà sicuramente una famosa scena: la sequenza in cui il giornalista Marcello Rubini, protagonista del film, segue l’attrice Sylvia, interpretata da Anita Ekberg, per le vie di Roma, sino a quando l’affascinante star si immerge nelle acque di una fontana del centro: la Fontana di Trevi. Qui Marcello, interpretato da Marcello Mastroianni, dichiara finalmente il suo amore alla donna, prendendosi anche un pugno sonoro dal suo fidanzato. Ma si sa, per l’amore si fa questo e altro. Il film vinse la Palma d’oro e l’Oscar per i costumi al tredicesimo Festival di Cannes, e quasi certamente la meravigliosa Fontana barocca ha dato il suo ottimo contributo a questo successo rappresentando una cornice scenografica che quasi raramente si ritrova in altre sequenze del cinema.

trevi

Ma la fontana di Trevi, visitata ogni anno da migliaia di persone, meta a cui si approda dopo aver passeggiato per le vie del centro, lanciando anche magari una monetina per esprimere un desiderio, deve la sua origine alla tarda età barocca. Questo monumento è un esempio di trionfo scultoreo, di narrazione scenografica e simbolica. Fu l’architetto Nicola Salvi che per risolvere un problema logistico dovuto alla presenza di un dislivello tra i due lati della piazza, ideò una scalinata. Il motivo dominante della scenografia è la scogliera rocciosa, situata nel lato inferiore del Palazzo Poli. Bellissima la nicchia che ospita la statua di Oceano alla guida di un cocchio con cavalli alati e tritoni. A sostenere il prospetto superiore invece ci sono quattro colonne corinzie con delle statue allegoriche come l’Abbondanza della frutta, la Fertilità dei campi, la Ricchezza d’Autunno e l’Amenità dei giardini. Qui tra le due statue principali al centro, è stato posizionato uno stemma di Clemente XII e un’iscrizione commemorativa.

Il complesso articolato è interamente realizzato in travertino e ospita una serie di motivi decorativi vegetali e animali che insieme all’acqua che scorre, danno vita a un’opera unica al mondo.
Diversi artisti italiani hanno collaborato alla sua realizzazione da Maini a Pincellotti, a Bracci a Della Valle, tutti coordinati dall’architetto Salvi.

L’acqua è protagonista sia sotto il profilo dell’impatto percettivo, dato dal movimento reale delle acque, sia per quanto concerne la tematica della composizione. Si tratta di una serie di metafore e simboli che alludono al mare e alle sue creature.
Questa fontana domina incontrastata la piazza di Trevi che appunto deve il suo nome al “trivio” che confluisce verso piazza dei Crociferi. La fontana fa parte dell’acquedotto Vergine, un antico acquedotto romano risalente all’età augustea. Papa Nicolò V avviò un’operazione di bonifica di questo acquedotto e tale avvenimento fu particolarmente importante per la popolazione di Roma che potette così utilizzare l’acqua del Tevere.

Questo simbolo della città di Roma e della sua Dolce Vita è stato fonte di ispirazione per il mondo del cinema, che non restando indifferente alla bellezza della fontana di Trevi, ne ha utilizzato l’ambiente e l’immagine in diverse occasioni. Tra le principali: il film Tre soldi nella fontana, del 1954, diretto da Jean Negulesco; Tototruffa 62, film girato nel 1961 e diretto da Camillo Mastrocinque; Fontana di Trevi, film di Carlo Campogalliani.

E questo capolavoro dell’arte barocca continua a rappresentare un simbolo importante all’interno della cultura e della storia sociale contemporanea. Come non ricordare un’operazione artistica di qualche anno fa che ha visto come punto principale proprio un’interazione performativa con questo monumento? Il 19 ottobre 2007 Graziano Cecchini, attivissimo artista contemporaneo italiano, ha tinto di rosso le acque della Fontana di Trevi con del colorante, restituendo una nuova “veduta” dello scorcio romano. Insomma la Fontana di Trevi ne avrebbe tanta di storia da raccontare, se solo le sue acque potessero parlare.

fontana di trevi rossa

La fontana di Trevi tra storia, cinema e arte contemporanea2021-03-18T18:25:18+01:00
25 11, 2014

Andiamo alla mostra su Escher al Chiostro del Bramante

2021-03-18T18:25:40+01:00

Quanti di voi conoscono Piazza Navona? Praticamente tutti visto che è una delle piazze più famose ed affascinanti della città. Dopo aver fatto una passeggiata in questo luogo che regala ad ogni ora suggestioni diverse ci allontaniamo un po’, ma non troppo, ed in una piazzetta laterale troviamo la chiesa di Santa Maria della Pace con la sua meravigliosa facciata convessa e l’annesso Chiostro del Bramante. Qui da qualche anno vengono allestite interessanti mostre d’arte che vale la pena vedere anche solo per il luogo splendido che le ospita.

mostra di escher a roma - 2014

In questo periodo – dal 22 settembre fino al 22 febbraio – si può andare al Chiostro del Bramante ad ammirare la mostra sul geniale incisore e grafico olandese Maurits Cornelius Escher. L’artista tra l’altro visse molti anni in Italia e fu profondamente affascinato ed influenzato dal paesaggio naturalistico ed architettonico italiano. L’amore per l’Italia determinò gran parte del lavoro di Escher grazie anche alla sua straordinaria capacità di osservazione in grado di cogliere ogni piccolo dettaglio e trasformarlo in suggestione. Troviamo esposte molte opere realizzate in paesini del Sud Italia (soprattutto Campania, Sicilia e Molise), molte in Toscana (per esempio l’opera “Tetti di Siena”) e molte a Roma (splendida l’opera Notturno romano: il Colosseo) dove l’artista visse molti anni nel quartiere di Monteverde vecchio.

La mostra inizia con il percorso italiano di Escher e si estende poi in un itinerario che si allarga ad altri paesi europei, alla cultura Art Nouveau da cui l’artista fu molto influenzato, alla psicologia, alle leggi della percezione visiva, alla geometria, alla cristallografia e alla matematica. Grazie anche all’audio-guida multilingue che vi verrà data all’entrata ci si può immergere nel geniale mondo di Escher e nelle sue prospettive stranianti che mettono in dubbio le nostre convinzioni. Si resta affascinati a guardare i suoi quadri alla ricerca di un senso e della giusta interpretazione, che di fatto non esiste.

M.C. Escher, Relatività, Litografia, 1953.

M.C. Escher, Relatività, Litografia, 1953.

La mostra propone anche varie occasioni di interattività che permettono di vivere in prima persona il mondo di Escher: si possono sperimentare le leggi della percezione visiva della Gestalt utilizzate da Escher nelle sue opere geniali, si può entrare in una stanza-specchio in cui scattare foto e diventare così protagonisti dell’esperienza escheriana e ci sono varie occasioni di gioco in cui mettersi alla prova con prospettive diverse, lo spazio e le forme.

Una mostra bellissima che vi suggeriamo per vivere Roma e scoprire un artista geniale che ha tanto amato la città eterna e l’Italia.

Andiamo alla mostra su Escher al Chiostro del Bramante2021-03-18T18:25:40+01:00
14 11, 2014

Una domenica romana: cosa fare?

2021-03-18T18:27:24+01:00

È domenica ed avete a disposizione un’intera giornata libera da trascorrere nel migliore dei modi per svagarvi e ricaricare le batterie in vista della nuova settimana di studio.
Cosa si fa tipicamente a Roma la domenica? Le possibilità sono tante, a voi la scelta.

Gli italiani dedicano spesso la domenica alla famiglia, a fare lunghi pranzi in cui si sta insieme ai parenti che si ha poco tempo di vedere durante la settimana. E dopo pranzo di solito viene il momento della partita di calcio, come saprete lo sport preferito dagli italiani. Le squadre più “gettonate” nella capitale sono la Roma e la Lazio che per curiosità potreste andare a vedere, oltre che a casa di un amico, anche allo stadio Olimpico affollato di tifosi.

Un’esperienza da provare che vi darà anche l’occasione di imparare una serie di parole in italiano mai sentite prima (da non ripetere però)!

olimpico

Per trascorrere del tempo all’aria aperta in pieno relax si può fare una passeggiata in una delle tante ville di Roma: villa Borghese con la magnifica terrazza del Pincio che si affaccia su piazza del Popolo, l’immensa villa Pamphili, villa Ada, villa Torlonia con le sue architetture di epoca Mussoliniana, villa Sciarra, villa Celimontana, il Gianicolo con la sua vista panoramica mozzafiato su Roma oppure il giardino degli Aranci all’Aventino.

villa borghese

Se il tempo non è dei migliori o il freddo si fa sentire si può andare a vedere una mostra in uno dei tantissimi musei di cui è piena la città, c’è l’imbarazzo della scelta in base alle vostre preferenze: dall’arte antica fino a quella contemporanea, dalla fotografia alla moda.
Oppure che ne dite di un film al cinema? Magari in una delle sale storiche della capitale come il Barberini, l’Adriano, il Quattro fontane, l’Eden, il Giulio Cesare oppure in uno dei tanti cinema multisala della città che si trovano nei grandi centri commerciali come Porta di Roma, Parco Leonardo o il Centro commerciale Roma est in cui la scelta è davvero vasta. Tra l’altro vedere i film in lingua originale è anche un ottimo modo per fare pratica con l’italiano.

pincio

La giornata si può concludere con un aperitivo o aperi-cena da fare, oltre che nei classici Trastevere o Campo de’ fiori, in uno dei tanti locali che si trovano nei quartieri giovani e nuovi della città: San Lorenzo, il Pigneto, il Quadraro o l’Ostiense, attualmente ricchissimi anche di murales ed opere di street art realizzata da artisti bravissimi provenienti da tutta Europa. Opere che hanno reso questi quartieri oltre che pieni di vita notturna anche moderni e colorati e piacevoli per una passeggiata.

aperitivo roma

E voi come passerete la vostra domenica?

Una domenica romana: cosa fare?2021-03-18T18:27:24+01:00
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